Per evitare di dover rispondere a ciascuno di voi, abbiamo voluto scrivere 10 step per ottimizzare un sito:
Il termine URL friendly lascia intendere una URL parlante. Per URL parlante quindi URL friendly o per meglio dire SEO friendly, intendiamo quindi un indirizzo web che comunichi facilmente il contenuto prima ancora di dover cliccarci sopra.
Un esempio per iphone:
www.apple.it/iphone
Invece se non fosse stata una URL friendly:
www.apple.it/id=245
Ovviamente ci viene semplice ricordare che digitando l'indirizzo web apple.it/iphone raggiungiamo direttamente il contenuto da noi richiesto, al contrario sarebbe stato difficile ricordarsi che id=245 è la pagina dell'iphone.
Uno dei primi passi da fare quindi sul tuo sito web è quello di ottimizzare le URL in ottica SEO friendly.
Il secondo step per ottimizzare un sito è l'ottimizzazione del titolo della pagina/articolo. Scrivere un titolo con la keywords è un fattore di ottimizzazione on-page e sicuramente il visitatore che leggerà la keywords che ha cercato su Google, sarà invogliato a cliccare sul tuo risultato.
Un esempio di keywords nel titolo, sempre restando a tema apple sarà sicuramente:
Titolo: Apple iPhone: Scopri gli ultimi modelli in vendita
Come puoi notare la keyword focus, ovvero la parola chiave focus, è stata inserita nel titolo senza sembrare spam per Google. (scrivendo più volte la keyword nel titolo, Google potrebbe non digerire bene la cosa).
Il contenuto visivo è assolutamente vitale. Immagini, video, infografiche, presentazioni, screenshot, GIF e meme rendono i tuoi contenuti più attraenti (e più facili da consultare e condividere) e aiutano a mantenere i visitatori sul tuo sito web.
Il contenuto che non presenta immagini o comunque sia contenuti multimediali è abbastanza inutile. La maggior parte delle persone non legge grandi blocchi di testo; Gli utenti semplicemente abbandonano la pagina.
Scopri questo SlideShare per saperne di più sul perché i contenuti visivi sono fondamentali per il tuo successo. (Lingua Inglese).
Uno dei principali fattori di ottimizzazione on-page è sicuramente l'impostazione corretta dei vari tag di intestazione presenti su qualsiasi contenuto (pagina, articolo).
Rispettando la formattazione dei testi, oltre a fare un favore all'utente, segui le linee guida di Google e ovviamente vieni premiato.
Per farla semplice, crediamo che spiegare come una testata giornalistica scriva un'articolo sia il miglior modo per spiegare come scrivere un testo rispettandone la formattazione.
Allora, immagina la prima pagina di qualsiasi quotidiano. Bene, se ci rifletti trovi a primo impatto un titolo grande in grassetto. Un titolo breve ma efficace. Ecco, questo qui è il titolo della tua pagina o del tuo articolo.
E poi? cosa trovi? Qualsiasi quotidiano inserisce un breve sottotitolo, immagina un tweet di 160 caratteri. Una breve descrizione del contenuto che leggeranno a breve.
Dopo il titolo ed il sottotitolo non può che mancare il contenuto. Si, ma prima di questo c'è una grande foto se ci pensi.
Quindi.
Titolo, sottotitolo, foto e testo.
Fai attenzione a non scrivere troppo macchinoso, il lettore non è sempre colto ed evoluto. E non scrivere contenuti con meno di 800 parole perché difficilmente rankeranno (scaleranno la vetta di Google).
Una best practice per ottimizzare un sito on-page è scrivere un contenuto includendo nel primo paragrafo la keyword focus.
Il caro Salvatore Aranzulla ci insegna che inserendo "sempre e comunque" (fai attenzione - sempre e COMUNQUE, non dovunque) la parola chiave all'inizio del paragrafo, meglio sempre nel primo, il nostro contenuto ottiene un punteggio di qualità superiore rispetto ai nostri competitor che non eseguono questa best practice.
Ti consiglio di aprire qualsiasi articolo di Aranzulla e leggendo il titolo dell'articolo, nel primo paragrafo e nelle prime 160 lettere troverai sicuramente la keyword focus.
Ottimizzare un sito on-page significa anche creare una struttura di link interni efficace. Se nel nostro articolo stiamo parlando di pizza e citiamo la cipolla e questo termine non è molto conosciuto, inseriamo un collegamento ipertestuale che rimanda all'articolo che parla della cipolla: cos'è la cipolla, benefici e ricette.
Questa best practice è stata utilizzata da Wikipedia e puoi ancora notare che oggi funziona. Infatti qualsiasi contenuto inserito su Wikipedia, all'interno presenta collegamenti interni a Wikipedia stesso. Link ad approfondimenti appunto.
Secondo te come fa Google a capire cosa c'è in quella immagine? Se cerchiamo pizza su Google immagini, lui (meglio dire lei) come fa a mostrarmi le foto delle pizze?
Semplice, tramite appositi tag che si vanno ad implementare nelle immagini, riusciamo a comunicare a Google il contenuto dell'immagine.
Col passare degli anni Google ha infatti assorbito tutte queste informazioni e grazie alla sua intelligenza artificiale, riesce oggi a capire cosa c'è dentro ad una foto anche senza implementazione di tag.
Per ottimizzare un sito on-page è sicuramente consigliato aggiungere tag alt alle immagini, ovvero sarebbe a dire aggiungere informazioni magari citando la parola chiave del contenuto della foto.
Il social signal, anche se molti SEO dicono che non serve a nulla, è un fattore di ottimizzazione on-page che dice a Google quanta influenza nei social ha il contenuto.
Aggiungere quindi una barra di condivisione ad inizio o fine pagina è una best practice consigliata.
Sembra stressante, lo sappiamo. Scrivere 800 parole per un determinato contenuto può sembrare alle volte da folli. Immagina un contenuto che in 2 parole può essere spiegato e invece per Google ce ne vogliono almeno 800 di parole.
Una best practice per ottimizzazione sui motori di ricerca è scrivere contenuti di valore con 800 parole includendo ovviamente anche tag di intestazioni quali H1, H2 e se è il caso anche H3.
Cosa ce ne facciamo di un sito web che per aprirsi ci sta 8 secondi? Quale utente ha voglia di aspettare 8 secondi per leggere il contenuto?
Bene, ottimizzare un sito per la velocità di caricamento è fattore on-page.
Per configurare la cache, oggi possiamo trovare guide per editare un file sul nostro server abilitando così la cache sul nostro sito e mostrando così contenuti statici.
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